Discendente da una stirpe di abili artigiani delle bacchette, nei contenuti esclusivi dedicati a lui e alla sua misteriosa arte (che non abbiamo ancora pubblicato in italiano) scopriamo i nomi di alcuni antenati:
- il nonno Gerbold Octavius, che aveva soprannominato quelle di abete "le bacchette del sopravvissuto", e di quelle di pioppo diceva "Se cerchi l’integrità morale, guarda prima tra i pioppi";
- il padre Gervaise, che soleva dire "non potrai mai ingannare chi possiede una bacchetta di cedro";
- un trisavolo vissuto nel Medioevo, di nome Geraint, il quale si sentiva onorato ad associare le bacchette di cipresso, poiché i maghi o le streghe che ne entravano in possesso avevano la tendenza a perire in circostanze eroiche. Erano tempi decisamente turbolenti!
In seguito, nei Doni della Morte, lo ritroviamo (com'era prevedibile) nelle mani dei Mangiamorte, più precisamente torturato da Voldemort nel tentativo di estorcergli più informazioni possibili sul legame tra la sua bacchetta e quella di Harry.
Sarà Harry, con l'aiuto di Dobby, a salvarlo dai sotterranei di Villa Molfoy, sottraendolo alle ire del Signore Oscuro.
Non sappiamo che cosa abbia fatto al termine della guerra contro Lord Voldermort. Considerato quanto era debilitato al termine del soggiorno a Villa Conchiglia, verrebbe da chiedersi se abbia passato il testimone al figlio (sempre che questi sia coinvolto nell'attività di famiglia), o se continui tutt'oggi il suo amato lavoro.
Una curiosità! Nel nuovo Pottermore la bacchetta del signor Olivander avrebbe questo aspetto:
Miao a tutti!
RispondiEliminaVi svelo un segreto: noi stregatti della Casa di Violafucsia, impariamo a fare i nostri collari magici da noi, in un corso successivo al settimo anno.
Per le sostanze antipulci magiche ci rivolgiamo a Severus!
Stregatto che fa il bagnetto.